"Ho qui in Pisa una certa strada deliziosa, che io chiamo Via delle rimembranze: là vo a passeggiare quando voglio sognare ad occhi aperti."
Scrive così Giacomo Leopardi il 25 febbraio 1828 nella lettera alla sorella Paolina, uno dei tanti incantati dalla piccola e magica città Toscana che lui definisce una beatitudine. Mi è capitato di ritrovarmi a Pisa diverse volte e sempre ho ammirato le stesse cose, che seppur poche, la rendono ai miei occhi superba per la sua eleganza. Vediamo ovviamente come prima cosa di Pisa la piazza dei Miracoli, chiamata così da Gabriele D'Annunzio per i suoi prodigi architettonici romanici e gotici, con la così famosa Torre/Campanile Pendente, l'immane Duomo e il Battistero decorato dai migliori maestri gotici de tempo. Salire nella torre è un esperienza travolgente, dopo un interminabile salita in una scala elicoidale si esce alla luce per vedere un panorama da una prospettiva difficile da ripetere. Sentire i cori angelici dentro il battistero causati da una perfetta armonizzazione della struttura così grande, con i pulpiti dei Pisano magistrali per i posteri. Per passare poi alla piazza dei Cavalieri con il palazzo della Carovana, che oggi ospita la Normale di Pisa, e Santo Stefano dei Cavalieri, una chiesa medicea che da dimora al quadro del Vasari: La Lapidazione di Santo Stefano. Meritevolissime seppur minori sono anche la chiesa romanica di San Michele in Borgo in pieno centro e il gioiellino gotico di Santa Maria della Spina nel lung'Arno. Molto spesso il palazzo blu ospita importanti esposizioni.
Be che dire della città nemica di Firenze? Semplicemente che ho notato che sono due città profondamente diverse, che in comune hanno solo l'Arno.
Be che dire della città nemica di Firenze? Semplicemente che ho notato che sono due città profondamente diverse, che in comune hanno solo l'Arno.
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